Fattorie dal Mondo – Qualcuno parla hindi?

Namasté viaggiatori, pronti ad una nuova avventura?

Ormai ci abbiamo presto gusto ad accompagnarvi in questo viaggio alla scoperta delle Fattorie del Mondo, e anche oggi non vogliamo deludervi. Vi raccomandiamo di non allontanarvi troppo per non rischiare di perdervi perché sarà un po’ affollato al nostro arrivo.

La seconda nazione al mondo per numero abitanti vi dice nulla? Sì, ad aspettarci c’è proprio l’India, foodies!

Una terra enorme dal fascino mistico, sospesa tra passato e futuro, fatta di usanze radicate e moderne innovazioni. Contrasto è la parola che meglio descrive l’essenza dell’India: ricchezza estrema e tradizioni fatte di cose semplici, palazzi colossali e dimore tra le più umili, celebrazioni sfarzose e bagni del Gange, ma anche colori sgargianti e spezie profumate che invadono i mercati e le strade con i loro aromi e sfumature.

Gli stessi profumi e colori si ritrovano nelle ricette della tradizione gastronomica di questo paese. Diciamocelo, chi non si è mai cimentato almeno una volta della preparazione del pollo al curry con riso basmati o del pane naan? Ma la cucina indiana è molto di più rispetto a quello che c’è nell’immaginario comune; è fatta di molteplici differenze regionali che dipendono dalla storia, dalla geografia, dai conquistatori del passato e dalle religioni dei territori. Sicuramente ci sono elementi che uniscono, come il curry, le spezie (che possono essere anche più i dieci nella stessa preparazione!), i legumi o il riso, ma è il modo di utilizzarli nelle ricette che varia moltissimo.

Noi di Foody Farm abbiamo voluto prendere spunto da una ricetta molto conosciuta dell’India del Nord: il Pollo Tandoori. Il piatto prende il suo nome dai Tandoor, i forni di argilla in cui tipicamente viene cotta la carne, ed è caratterizzato dall’inconfondibile colore rosso, dovuto alle spezie utilizzate per la marinatura. Il pollo, infatti, viene sottoposto ad una lunga marinatura con yogurt bianco e un mix spezie chiamato Masala, composto da peperoncino rosso, pepe di Cayenna, cumino, cardamomo, curcuma, chiodi di garofano, cannella e noce moscata. La marinatura permette alla carne di rimanere morbida e succosa anche quando viene sottoposta alle alte temperature del Tandoor, mentre all’esterno forma una crosticina croccante.

Emblema della cucina tradizionale della Toscana è, invece, l’arrosto girato. Mai sentito? Tranquilli, parliamo di una preparazione che non gode di molta fama fuori dalla regione e che ai giorni d’oggi è sempre meno presente sulle tavole di tutti i giorni, data la sua lunga e non semplice preparazione. Si tratta di pezzi di carne, di solito pollo, galletto o altri volatili, che vengono prima conditi con rosmarino, alloro, salvia e aglio (ad ognuno le sue spezie!) e poi infilati in degli spiedi insieme a fette di pane toscano. Infine, gli spiedi vengono cotti ad alta temperatura nel girarrosto, da qui il nome di arrosto “girato”, per almeno due o tre ore.

E chi l’avrebbe mai detto che due culture così lontane si sarebbero scoperte accumunate da qualcosa? Ci pensiamo noi anche stavolta con una nuova ricetta: il Tandoori Girato. Un galletto con marinatura tandoori cotto sullo spiedo nella maniera toscana con panaccio ed erbe, accompagnato dalla speziata e vivace salsa Tikka Masala.

Sentitevi liberi di immaginarvi davanti alla meraviglia del Taj Mahal o alle prese con una danza di Bollywood, ma fatevi trovare pronti per ripartire verso la prossima Fattoria del Mondo!

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