Chi ben comincia… (prima parte)

(Bene ma non benissimo)

È un’ora che continuo a chiamare Marta che, quando ho bisogno di lei, non risponde mai al telefono. Sono davvero indecisa: Francesco, il nuovo ragazzo che lavora alla Biblioteca Nazionale di Firenze, praticamente la mia seconda casa da quando mi sono iscritta di nuovo all’università, mi ha invitata a cena. Volevo chiedere a Marta se accettare subito il suo invito poteva essere una mossa vincente, premesso che è davvero un bel ragazzo: occhi verdi, moro e con un bel sorriso. Ogni volta che mi aiuta a cercare volumi per approfondire gli esami di filologia moderna è estremamente gentile; sì è vero che è il suo lavoro, ma mi sorride con insistenza e, infatti, l’invito a cena non si è fatto aspettare a lungo. Stasera alle 20, da Foody Farm, a due passi dalla Biblioteca. Io da Foody non ci sono mai stata, ma non è la location che mi preoccupa, piuttosto la serata: sono timida e di solito poco spigliata nell’intavolare discorsi, a meno che non si parli di letteratura, la mia passione. Mentre mi preparo, squilla il cellulare; indovinate un po’? Mi sta chiamando Marta, ma ormai ho deciso, andrò a cena e quindi non le rispondo, non ho tempo per le chiacchiere. Quando arrivo in Corso dei Tintori, trovo già Francesco ad aspettarmi con il suo immancabile sorriso, nonostante i miei dieci minuti di ritardo. La ragazza alla porta ci accoglie con gentilezza, ci indica subito il nostro tavolo e ci porta i menu. È davvero innovativo lo stile Foody Farm; a partire dal menu che, infatti, è diviso per sezioni: Pascolo, Stalla, Aia, Orto, Granaio e Carta dei Formaggi. Non so cosa ordinare, assaggerei tutto e allora scelgo alcune mezze porzioni, una possibilità davvero intelligente e nuova che permette di mangiare più cose; propongo anche a Francesco di provare qualcosa insieme, ma, improvvisamente lo vedo molto sulle sue e, a dir la verità, da quando ci siamo seduti non alza gli occhi dal menu e non mi rivolge la parola…