Fattorie dal Mondo – Prima tappa in Asia!

Ci eravamo lasciati con la promessa di un viaggio alla scoperta delle fattorie dal mondo, e siamo pronti a partire! La prima tappa? A più di 9000 chilometri di distanza, dritti dritti in Giappone!

Il Giappone è una terra dalle mille facce, dalla cultura misteriosa e affascinante fatta di riti e di tradizioni secolari, ma anche dall’estrema modernità e velocità. La calma e l’eleganza dei giardini, delle cerimonie del tè e della fioritura dei ciliegi si specchiano nella frenesia delle metropoli. Quiete e caos che si rincorrono e si mescolano fino a creare un quadro perfetto nella sua contraddizione. E la cucina non è da meno, tanto da essere diventata una delle più apprezzate e diffuse al mondo. E non parliamo solo del più famoso sushi ma anche di tante altre preparazioni tipiche della cucina tradizionale di tutti i giorni.

È il caso del Tori no karaage, in giapponese 鶏唐揚げ. ‘Tori’ significa pollo e ‘karaage’ vuol dire passato nella farina e poi fritto. Ebbene sì, parliamo proprio del pollo fritto tipico del Giappone, che si contraddistingue per la consistenza della carne super croccante all’esterno e morbida all’interno e, soprattutto, per la sua marinatura. Il pollo, infatti, prima di essere cucinato viene fatto marinare in un intingolo a base di salsa di soia, sake, zenzero e aglio, che gli conferiscono un gusto che riporta subito all’oriente.

E dalla tradizione contadina toscana non ha nulla da invidiare il più classico fritto dell’aia. Carni bianche, meglio se disossate, passate prima in una pastella liscia fatta con uova, farina e birra e poi fritta in abbondante olio (il grasso preferito della Toscana!) insieme alle verdure che regalava l’orto: zucchine, fiori di zucca, cipolle, quello che c’era senza fare tante storie.

Ed ecco che arriva il tocco alla Foody Farm, che con una mossa da vero samurai unisce in un nuovo piatto due tradizioni apparentemente così lontane ma che, al contrario, si capiscono perfettamente e finiscono per parlare la stessa lingua. Come quando si parte per un luogo fino ad allora sconosciuto ma nel quale, senza sapere come e perché, si ritrovano come per magia dei ricordi e delle memorie che già ci appartenevano.

Ed così che nasce il Fritto dell’A(s)ia, in un unione di gusti e tradizioni che si mescolano alla perfezione. Strips di pollo prima marinate e poi passate in una panatura super croccante di pane panko, per essere infine fritte. Ad accompagnarle delle verdure velate in pastella. Mancherebbe giusto una salsa per terminare il piatto. E allora ecco che arriva, per chiudere in bellezza, la salsa tonkatsu: scura, densa e agrodolce, per un connubio di sapori che fa arrivare dritti a destinazione.

Vi concediamo un po’ di tempo per gustare il piatto ma poi si riparte!
Zaini in spalla, ci aspetta una nuova tappa nelle fattorie del mondo!